Roma, 29 aprile – “Restiamo fermamente contrari all’abolizione del numero programmato a Medicina. Per questo apprezziamo l’intenzione del legislatore di correlare il numero degli studenti ai fabbisogni di professionisti e al numero delle borse di specializzazione. Nutriamo tuttavia perplessità sulle modalità di attuazione, che auspichiamo siano presto chiarite”.
Questa la netta e inequivocabile presa di posizione del presidente della Fnomceo Filippo Anelli (nella foto), dopo l’approvazione, da parte del Comitato ristretto della Commissione Cultura del Senato, del Testo base della Delega al Governo per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria. Il Governo avrà ora tempo da nove a dodici mesi per adottare i necessari decreti legislativi. In pratica, dal 2025 l’accesso al corso base della facoltà di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Veterinaria sarà libero senza che sia più previsto il ricorso ai tanto temuti test di ingresso.
Ipotesi che però incontra l’opposizione da parte dei medici. Il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, però, valuta positivamente “il fatto che nel provvedimento sia in qualche modo normato il percorso, già messo in atto dalla Fnomceo insieme al Ministero dell’Istruzione e del Merito, dei licei a curvatura biomedica, e che sia riconosciuto il ruolo degli Ordini. Proponiamo inoltre di anticipare il semestre di orientamento, spostandolo al periodo precedente l’inizio dell’anno accademico, per dar modo agli studenti di sostenere gli esami per la graduatoria di accesso già a settembre. L’Università” ha concluso Anelli “curerebbe la preparazione gratuita alle materie oggetto d’esame tramite l’organizzazione di corsi anche in modalità asincrona”.
Il pollice verso contro l’abolizione del numero chiuso arriva anche da diverse sigle sindacali di categoria, a partire dall’Anaao Assomed, il maggiore sindacato dei medici ospedalieri. A giudizio del segretario nazionale Pierino Di Silverio (nella foto), il testo approvato dal comitato ristretto in Senato è “il colpo di grazia alla formazione medica“ e “dimostra ancora una volta che la cecità politica si sta ormai cronicizzando”, sintomo di “assoluta mancanza di visione futura o peggio di una visione futura che porterà a una nuova pletora medica che favorirà manodopera privata a basso costo. Tutto questo in netto contrasto con le dichiarazioni del presidente del Consiglio dei ministri e del ministro della Salute sulla difesa del Ssn.
“In Italia” ricorda Di Silverio “esiste il numero programmato e invece di investire in programmazione si aprono le porte a 70.000 giovanissimi studenti, confondendo il diritto allo studio con il diritto all’iscrizione alla Facoltà. Ma non resteremo in silenzio. Chiameremo a raccolta tutti gli studenti e gli specializzandi, tutta la categoria, promuovendo raccolte firme e manifestazioni in tutta Italia affinché tutti abbiano la consapevolezza che questo è il colpo di grazia alla formazione medica, alla professione e soprattutto al sistema di cure pubblico”.
La questione è stata molto dibattuta in questi ultimi tempi, soprattutto alla luce della crescente carenza di personale medico. E non sono certo mancate le manifestazioni, (l’ultima lo scorso gennaio a Piazza degli Apostoli a Roma) degli studenti di Medicina e dei ragazzi che aspirano a diventarlo senza lo spauracchio dei test di ammissione. Per loro, il sì all’aboloizione del barrage è sicuramente un’ottima notizia..