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lunedì 17 Febbraio 2025
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Farmacia ospedaliera, verso formazione comune europea a beneficio dei pazienti

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Roma, 5 aprile -Discutere su come poter lavorare insieme per l’adozione di un quadro di conoscenze comune per la formazione del farmacista ospedaliero e per il mutuo riconoscimento, tra le nazioni, delle scuole di specializzazione in Farmacia ospedaliera con la possibilità per gli specializzandi di svolgere esperienze di formazione internazionali in contesti europei. Questo l’obiettivo del meeting tenutosi in occasione del 24° congresso europeo dell’Eahp, la European Association of Hospital Pharmacists, conclusosi lo scorso 29 marzo a Barcellona.

Presenti in delegazione per la Sifo Maria Grazia Cattaneo, vicepresidente della Società italiana di farmacia ospedaliera, e Piera Polidori (nella foto) consigliere Sifo e membro del board Eahp. Per le università era presente Nicola Realdon, presidente della Conferenza dei direttori scuole di specialità in Farmacia ospedaliera italiane. Il meeting, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Dire,  si è inserito in un percorso tracciato già da tempo: il progetto di un quadro di formazione comune (in acronimo Ctf, da common training framework) prende infatti il via nel 2014 sulla spinta del progetto ‘Pharmine’ e dell’emendamento alla Direttiva europea 2005/36/EC sulla qualificazione professionale che, attraverso l’introduzione dell’articolo 49, ha reso possibile impostare un Ctf per le diverse specializzazioni.

La motivazione principale per la creazione di un quadro di formazione comune per la specializzazione in farmacia ospedaliera è quella di migliorare la qualità, la sicurezza e l’equità di accesso all’assistenza per i pazienti in ogni paese europeo. Sottolineando questa motivazione, ha commentato il presidente Eahp Petr Horák al termine dei lavori, “sono cinque i vantaggi chiave che evidenziano perché un Ctf è così importante: il beneficio per il paziente, il miglioramento della mobilità del lavoro e i vantaggi che ne derivano, un punto di riferimento per tutti i paesi europei, uno strumento strategico fondamentale per la realizzazione delle dichiarazioni europee della farmacia ospedaliera e il coronamento di decenni di attività dell’Eahp a favore dei suoi membri. Il quadro Ctf sosterrà quindi l’innalzamento degli standard nella pratica delle farmacie ospedaliere e ne migliorerà la qualità, la sicurezza e l’equità di accesso all’assistenza ai pazienti in ogni paese europeo”.

Abilitata dalla direttiva sulle qualifiche professionali, la Eahp ha istituito negli ultimi anni alcuni gruppi di lavoro guidati da un comitato direttivo,   incaricandoli della costruzione di un quadro di formazione comune per far avanzare la mobilità del lavoro per i farmacisti ospedalieri e per stabilire un punto di riferimento europeo per la specializzazione a farmacista ospedaliero.

Uno di questi (Working group 2) ha realizzato, con il coordinamento del past-president Eahp Roberto Frontini, un sondaggio europeo sulla mobilità dal quale si registra che complessivamente l’85% dei farmacisti ospedalieri e dei direttori di farmacia ospedaliera sostengono l’importanza della creazione di un quadro di formazione comune per la specializzazione in Farmacia ospedaliera. Secondo i farmacisti ospedalieri, i principali benefici ottenuti dalla creazione di un nuovo strumento per il riconoscimento automatico della specializzazione transfrontaliera in farmacia sarebbero lo sviluppo professionale, la facilitazione dello scambio di competenze, la standardizzazione della qualità dell’istruzione e maggiori opportunità di mobilità.

Il meeting di Barcellona 2019 ha indicato le direzioni di lavoro dei Working group per il prossimo periodo. In particolare, il gruppo di lavoro Ctf 3, ha illustrato Maria Grazia Cattaneo, membro del WG3, ha il compito di lavorare a stretto contatto con le società scientifiche nazionali associate (tra cui Sifo), per discutere di Ctf e mantenere informate le autorità nazionali competenti dell’avanzamento del progetto e del quadro finale. Inoltre, i membri di questo gruppo di lavoro stanno lavorando per aggiornare regolarmente il sito web del Ctf e creare altri materiali informativi utili.

Per concludere, Piera Polidori, che rappresenta la Sifo quale membro del board Eahp e Director of education, science and research della Società europea, ha sottolineato che “la Società europea dei farmacisti ospedalieri ritiene che vi sia un chiaro vantaggio per i sistemi sanitari e per i pazienti aumentando e migliorando lo scambio di informazioni e competenze”.

Sui vantaggi per i sistemi sanitari e per i pazienti ha concordato, nel suo intervento, anche Realdon, sottolineando che, attualmente, “i piani formativi previsti nel percorso quadriennale della Scuola di specializzazione in Farmacia ospedaliera prevedono già la quasi totalità degli ambiti formativi utili all’implementazione di un quadro di formazione comune europeo al fine di garantire la qualità, la sicurezza e l’equità di accesso all’assistenza per i pazienti. Pertanto, le scuole di specializzazione in Farmacia ospedaliera italiane sono sostanzialmente già nelle condizioni di entrare nel percorso di reciproco riconoscimento delle specializzazioni, in via di definizione attraverso l’adozione del quadro di conoscenze comune per la formazione del farmacista ospedaliero delineato dal Ctf”.

Al termine dei lavori di Barcellona, la Sifo, attraverso la presidente Simona Serao Creazzola, si sente di affermare che il prossimo ulteriore importante passo è ora far sì che le autorità nazionali – per l’Italia, il Miur – registrino la Scuola di specializzazione in Farmacia ospedaliera nel Regulate professions database della Commissione europea, così che l’iter di riconoscimento possa procedere in modo efficace, a beneficio ultimo dei pazienti.

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