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mercoledì 1 Maggio 2024
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Nas, stroncato a Latina traffico di ricette false di oppioidi, a gestirlo due sorelle di Velletri

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Roma, 13 luglio – I carabinieri del Nas di Latina, coadiuvati nella fase esecutiva da personale dei Comandi Compagnia Carabinieri di Velletri e di Castelgandolfo (Roma), hanno dato esecuzione nei giorni scorsi a cinque decreti di perquisizione domiciliare e personale, emessi dalla Procura della Repubblica del capoluogo pontino ed eseguiti a carico di altrettanti soggetti, tutti residenti a Velletri, accusati di di ricettazione e falso materiale in certificazioni mediche nonché di detenzione illecita di sostanze stupefacenti per finalità di spaccio.

L’attività investigativa, convenzionalmente denominata “Sisters” (il riferimento è alle due principali indagate, che sono sorelle), è stata avviata dal Nas di Latina già dall’anno scorso ed è stata coordinata e diretta costantemente dalla locale sostituto procuratore di Latina Valerio De Luca (nella foto).

L’indagine, secondo quanto informa una nota degli stessi Nas,  nasce a seguito di costante attività istituzionale svolta mediante verifiche sulla corretta dispensazione dei medicinali presso le farmacie pontine, che ha evidenziato un eccessivo e immotivato volume di prescrizioni del farmaco Depalgos, un analgesico oppioide il cui principio attivo è un composto di ossicodone (un agonista oppioide completo con azione simile alla morfina rientrante nella Tabella 1 di cui Dpr 309/90) e di paracetamolo.

Gli approfondimenti svolti, tutti compiuti attraverso la tenace attività investigativa, hanno consentito di ricostruire il sistematico modus operandi messo in atto dagli indagati, alcuni dei quali risultati già gravati da precedenti penali specifici mentre altri risultavano incensurati. I soggetti si recavano presso farmacie delle province di Latina e di Roma per effettuare la spendita di ricette mediche false poiché compilate e firmate dai medesimi indagati, con l’apposizione di timbri sottratti in precedenza ad ignari medici.

La meticolosa ricostruzione della dinamica delittuosa, avvenuta attraverso il tracciamento di ogni singola ricetta rimborsata, ha consentito di accertare come l’attività illecita abbia procurato agli indagati, quale provento, circa 3.700 compresse di principio attivo stupefacente a base di ossicodone che, se rivendute sulla piazza di spaccio, a un prezzo medio di circa 10/15 euro l’una, avrebbero fruttato un ricavo complessivo pari a circa 40.000 euro.

Al termine delle relative operazioni di perquisizione finalizzate al reperimento delle fonti di prova e alla loro cristallizzazione processuale in ordine all’attività di spaccio posta in essere dagli indagati, anche se alla luce dell’ingente quantitativo di compresse che si sono assicurati nell’arco temporale oggetto di indagine, si è proceduto al rinvenimento e sequestro di diverso materiale probatorio, tra cui telefoni cellulari, false ricette mediche pronte per essere utilizzate nonché alcune decine di compresse del farmaco Depalgos destinato all’illecita cessione verso terzi.

Il materiale rinvenuto e sequestrato rimane al vaglio degli inquirenti ed a disposizione dell’autorità giudiziaria mandante per le successive verifiche del caso.

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