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mercoledì 15 Gennaio 2025
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Covid, documento delle professioni sanitarie: “No a no vax nelle nostre file”

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Roma, 3 novembre – No ai professionisti sociosanitari che utilizzano i social media o altri canali di comunicazione “per divulgare ideologie antiscientifiche, intervenendo senza adeguata cognizione di causa in merito alle evidenze e a una conoscenza oggettiva dei fenomeni di cui discute”. E no al conflitto deontologico di chi “non orienta il suo agire al bene della persona, della famiglia e della collettività, soprattutto se riferito a soggetti fragili; non promuove la cultura della salute, basata sulle evidenze scientifiche; non riconosce il valore della ricerca scientifica e della sperimentazione accreditata; nella comunicazione non si agisce con sobrietà, correttezza, rispetto, trasparenza e veridicità; non tutela il decoro personale e non salvaguarda il prestigio della professione e della comunità scientifica”.

Le Federazioni delle professioni sanitarie (Fnopi, Fnomceo, Fnopo, Fnovi, FnoTsrm-Pstrp, Fncf, Onb, Cnop) insieme al Cnoas (Assistenti sociali)  per oltre 1,5 milioni di iscritti, disapprovano senza se e senza ma il comportamento di chi si oppone alla vaccinazione contro il Covid e sottolineano in un documento sottoscritto congiuntamente la necessità di agire “con particolare fermezza e rigore disciplinare, qualora i comportamenti dei professionisti sanitari risultassero non in linea con i propri codici etici e deontologici, e in particolare quando finalizzati a orientare l’opinione pubblica verso convincimenti non basati su presupposti scientifici o in netto contrasto con la tutela della salute individuale e collettiva, particolarmente se gli stessi si fondassero sull’utilizzo strumentale del ruolo di professionista sanitario”.

Le Federazioni degli ordini delle professioni sanitarie e il Consiglio nazionale dell’ordine degli Assistenti Sociali, riferisce un lancio di askanews,  si sono riunite a un tavolo interfederativo per affrontare il tema delle violazioni deontologiche da parte degli iscritti e configurate da comportamenti manifestamente antiscientifici, rispetto alla pandemia da Sars CoV 2 e al ruolo dei vaccini antivirali, quale patrimonio culturale e valoriale condiviso.

Il loro ruolo, come dichiarato nel documento congiunto da tutte le Federazioni (manca solo la firma della Fofi), è tutelare gli interessi pubblici, garantiti dall’ordinamento e connessi all’esercizio professionale, e la responsabilità del ruolo di garanzia della tutela della salute in capo all’esercente una professione socio-sanitaria alla luce dell’articolo 32 della Costituzione sulla tutela della salute. Per questo rivendicano la titolarità a promuovere e assicurare l’indipendenza, l’autonomia e la responsabilità delle professioni e dell’esercizio professionale, la qualità tecnico-professionale, la valorizzazione della relativa funzione sociale, la salvaguardia dei diritti umani e dei principi etici dell’esercizio professionale al fine di garantire la tutela della salute individuale e collettiva.

 

Il position statement delle Federazioni sanitarie sui comportamenti antiscientifici degli iscritti

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