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mercoledì 1 Maggio 2024
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Big Pharma, dopo Covid 290 miliardi da investire, il doppio degli anni pre-pandemia

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Roma, 28 febbraio – A porsi la domanda, con il pragmatismo senza fronzoli di chi fa informazione economica, è stato il quotidiano Milano Finanza, nell’edizione in edicola sabato scorso: cosa accadrà a Big Pharma, ora che (testuale) “la pacchia del Covid è finita?”.  Le big del farmaco, grazie anche ai cospicui ricavati delle vendite di vaccini e antivirali durante la pandemia da coronavirus, dispongono di miliardi che in qualche modo andranno impiegati. E non si tratta davvero di pochi spiccioli: nel servizio del quotidiano economico si fa riferimento a un’analisi di McKinsey che mostra come le 12 principali aziende biofarmaceutiche, alla fine del 2022, avessero a disposizione oltre 290 miliardi di dollari da investire, quasi il doppio della cifra disponibile negli anni pre-pandemici.

I riflettori restano in ogni caso sull’oncologia, che “rimane una delle più grandi opportunità di mercato per il settore farmaceutico, con farmaci come Keytruda di Merck che stanno registrando vendite per diversi miliardi di dollari”, ha voluto sottolineare  Gianpaolo Nodari, amministratore delegato di J. Lamarck, società di consulenza finanziaria specializzata in biotech companies, intervistato nell’occasione da Milano Finanza.

I grandi produttori, però, si trovano anche ad affrontare le grandi sfide derivanti dai bassi rendimenti della loro ricerca e dalle già ricordate scadenze brevettuali. In particolare, osserva il quotidiano milanese, “Merck va verso un potenziale crollo dei ricavi di fronte al fatto che il suo trattamento antitumorale bestseller (il già ricordato Keytruda, che vale a oggi il 30% dei ricavi totali dell’azienda, NdR), perderà la protezione brevettuale nell’anno 2028. Ma proprio Merck e Moderna” scrive Milano Finanza “sono l’esempio di come Big Pharma stia reagendo alla fine della pandemia e alla scadenza dei brevetti: il vaccino a mRna contro il melanoma che stanno testando ha ottenuto mercoledì 22 febbraio 2023 dalla Fda lo status di terapia rivoluzionaria e potrebbe presto diventare il primo vaccino anti-cancro al mondo”.

E non va dimenticato (anche se l’articolo di Milano Finanza dimentica di ricordarlo) che la stessa Merck spera di brevettare una nuova formulazione di Keytruda  iniettabile sotto pelle, cosa che consentirebbe all’azienda di proteggere il suo farmaco più venduto dalla concorrenza fino al 2040.

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