Roma, 22 settembre – Nel mondo, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, oltre 55 milioni di persone convivono con la la malattia di Alzheimer e le altre demenze, una delle principali cause di disabilità e non autosufficienza tra le persone anziane, oltre che la settima causa di morte nel mondo. Il dato cresce su base giornaliera e le previsioni stimano 78 milioni di colpiti entro il 2030.
In Italia, secondo stime dell’Osservatorio demenze dell’Istituto superiore di sanità, circa 1.100.000 persone soffrono di demenza (di cui il 50-60%, ovvero crca 600mila persone, sono malati di Alzheimer) e circa 900.000 con disturbo neurocognitivo minore (Mild Cognitive Impairment). Inoltre, sono circa tre milioni le persone direttamente o indirettamente coinvolte.
Un numero estremamente rilevante, superiore, giusto per dare un ordine di grandezza, a quello degli abitanti della capitale d’Italia. Comprensibile, dunque, l’appello lanciato alle istituzioni da Katia Pinto, presidente della Federazione Alzheimer Italia (nella foto), in occasione della XXX Giornata mondiale Alzheimer celebratasi ieri, 21 settembre: “Una ricorrenza fondamentale per tenere alta l’attenzione sui bisogni e i diritti delle persone con demenza e dei loro familiari” ha sottolineato la presidente della federazione. “Bisogna intervenire al più presto sulle mancanze che ancora impediscono di accedere a un’assistenza e un supporto completi: non possiamo lasciarli soli” ha aggiunto Pinto, ricordando che nei prossimi mesi si esaurirà lo stanziamento economico di 15 milioni di euro in tre anni per il Piano nazionale demenze, previsto dalla Legge di Bilancio del 2021. “Il lavoro iniziato grazie a questi fondi non deve essere interrotto e per questo chiediamo con forza al Governo di garantirne di nuovi”.
“C’è ancora molto da fare non solo nel campo della diagnosi tempestiva e del supporto post diagnostico, ma anche per quanto riguarda l’intervento sui fattori di rischio” afferma ancora Pinto, richiamando lo slogan scelto da Alzheimer’s Disease International (Adi) per la Giornata 2023: Mai troppo presto, mai troppo tardi per ridurre il rischio di demenza. E’ in quest’ottica, esorta la presidente della federazione nazionale partner di Adi, che “la politica deve mettere in atto azioni concrete per migliorare la qualità della vita di chi convive con questa condizione”.
“Ma tutti” conclude Pinto “possiamo fare la nostra per aiutare le persone con demenza e costruire una società più inclusiva”. Alzheimer Italia si rivolge dunque anche ai singoli cittadini: “Possono fare la propria parte per costruire una società attenta ai bisogni e ai diritti delle persone con demenza”.
L’elenco completo delle molte iniziative di sensibilizzazione organizzate in tutta Italia per la Giornata mondiale e il XII Mese mondiale Alzheimer è disponibile online su dementiafriendly.it/mese-
Intanto, è doveroso segnalare che la richiesta di un rifinanziamento del fondo per l’Alzheimer e le demenze, ma anche un finanziamento dell’aggiornamento del Piano nazionale delle demenze è stata avanzata anche dalle società scientifiche che partecipano ai lavori del Tavolo permanente delle Demenze istituito dal ministero della Salute: si tratta di Aip, Associazione italiana di Psicogeriatria; Simg, Società italiana di Medicina generale e delle cure primarie; Sin, Società italiana di Neurologia e dell’associazione autonoma aderente alla Società italiana di Neurologia per le demenze (Sindem). “È fondamentale che la più grande attività di sanità pubblica mai condotta in Italia sul tema delle demenze” argomentano le società scientifiche direttamente impegnate nella lotta alle demenze “prosegua nell’interesse delle migliaia di pazienti, familiari e operatori socio-sanitari coinvolti”.
Anche la senatrice Beatrice Lorenzin e l’onorevole Annarita Patriarca, presidenti dell’Intergruppo Parlamentare Alzheimer e Neuroscienze, al quale aderiscono oltre 60 parlamentari, hanno subito espresso l’impegno a ottenere il rifinanziamento del fondo Alzheimer, anche per promuovere progetti per la diagnosi precoce (come ad esempio Interceptor) e rafforzare le reti sociosanitarie di prese in carico del paziente. “La lotta alle demenze e le malattie neurodegenerative è una sfida cruciale che il nostro Paese deve affrontare. Per questo siamo fiduciosi che il ministero della Salute rifinanzi il fondo” hanno detto le due parlamentari intervenendo alla conferenza organizzata dall’Intergruppo nella sala Caduti di Nassyria di Palazzo Madama alla vigilia della Giornata mondiale dell’Alzheimer.
Appare anche opportuna la segnalazione di alcuni interessanti progressi nella presa in carico delle persone con demenza da diffondere come buone pratiche per tutti coloro che sono coinvolti nell’assistenza, recentemente descritti nel World Alzheimer Report 2022, dedicato al vasto tema del supporto post-diagnosi – vale a dire a quella varietà di servizi e informazioni ufficiali e informali volti a promuovere il benessere sanitario, sociale e psicologico delle persone con demenza e dei loro caregiver dopo una diagnosi di demenza.