Roma, 10 ottobre – Un appello congiunto di Oms (Organizzazione mondiale della sanità) Europa, Commissione europea ed Ecdc (Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie) invita le categorie più fragili e vulnerabili chiamate ad aderire alle campagne vaccinali in vista della stagione fredda a proteggersi, facendo al più presto i richiami contro entrambe le infezioni respiratorie “per salvare vite” e “prevenire o mitigare l’impatto” dei virus, dei quali è prevista una insidiosa co-circolazione.
“Stiamo lanciando un messaggio chiaro e urgente” affermano le tre istituzioni in una nota congiunta rilanciata da AdnKronos. “Questo autunno dobbiamo lavorare insieme per prevenire l’eccesso di mortalità, proteggendo le persone più a rischio nelle nostre comunità: chi ha patologie di base, gli immuno-compromessi, gli anziani e le donne incinte”. L’appello a vaccinarsi, puntualizzano, “vale anche per gli operatori sanitari più esposti al rischio di contagio, e che devono proteggere i propri pazienti”.
L’attenzione ora “deve concentrarsi su quando le persone vulnerabili hanno ricevuto l’ultima dose” continua l’Oms, perché “la raccomandazione è che ai gruppi prioritari venga offerta una dose aggiuntiva 6-12 mesi dopo l’ultima, a seconda del loro livello di rischio”. Covid e influenza, evidenzia Hans Kluge, direttore regionale dell’Oms per l’Europa (nella foto), “rimangono malattie gravi in particolare per i più vulnerabili, compresi coloro che non hanno completato i cicli di vaccinazione. Ho tre punti principali da sottolineare. In primo luogo, disponiamo di vaccini efficaci e, per le persone infette da Covid, di un trattamento efficace per gestire i sintomi. I Paesi non dovrebbero ritardare la fornitura delle dosi di richiamo anti-Covid nella previsione di avere accesso a vaccini nuovi o aggiornati, la cui disponibilità su larga scala potrebbe richiedere tempo. In secondo luogo la sorveglianza per Covid, compresa quella delle acque reflue per Sars CoV 2, rimane fondamentale, perché se non riusciamo a rintracciare il virus operiamo nell’oscurità. Infine, dobbiamo concentrarci anche sulla qualità dell’aria nei luoghi chiusi e sulla ventilazione mentre ci avviciniamo ai mesi più freddi. Misure efficaci su questo possono fare molto per prevenire l’infezione e salvare vite umane“.
Nella regione europea dell’Oms ci sono oltre 220 milioni di persone di over 60, un numero equivalente all’intera popolazione di Francia, Germania, Svezia e Regno Unito messi insieme. Sono le persone che corrono un rischio maggiore dai virus respiratori, molte hanno patologie preesistenti. Un nuovo studio condotto in Albania (Istituto albanese di sanità pubblica, Oms Europa e Cdc Usa) ha rilevato che gli operatori sanitari che hanno ricevuto un richiamo anti-Covid durante l’ondata Omicron avevano l’88% di probabilità in meno di ammalarsi gravemente rispetto a coloro che non erano vaccinati. “La vaccinazione rimane il nostro strumento più forte. E’ fondamentale che vengano lanciate campagne mirate per raggiungere le persone a rischio prima della stagione invernale, anche con la possibilità di combinare anti-influenza e Covid” evidenzia Stella Kyriakides, commissaria europea per la Salute e la sicurezza alimentare (nella foto).
La Commissione europea, continua Kyriakides, “seguendo la raccomandazione dell’Agenzia del farmaco Ema, ha recentemente autorizzato due vaccini anti-Covid adattati” alle varianti più recenti, “nonché due nuovi vaccini e un medicinale per proteggere i più giovani e gli anziani dall’Rsv”.
Mentre il numero di decessi Covid e delle persone in terapia intensiva “è diminuito considerevolmente dal culmine della pandemia, i ricoveri stanno cominciando ad aumentare di nuovo in alcuni Stati membri dell’Oms Europa, in particolare dove la diffusione del vaccino rimane bassa” sottolinea la nota congiunta di Oms, Ecdc e Commissione europea. I casi tra le persone a più alto rischio di malattia grave “devono essere individuati precocemente e forniti di trattamento, se disponibile. Ai medici dovrebbero inoltre essere dati gli strumenti per considerare l’uso precoce degli antivirali disponibili per Covid, Rsv e influenza per prevenire la progressione verso malattie gravi. Gli ospedali dovrebbero pianificare come gestire e mantenere i servizi quando si troveranno ad affrontare un’impennata di casi”.
Nei prossimi mesi, il rischio di Covid, influenza e altre infezioni respiratorie “aumenterà nella regione europea. Servizi sanitari già stressati e personale esausto saranno sottoposti a una pressione crescente”. L’approccio più saggio, sottolineano dunque le tre istituzioni, è proteggere i vulnerabili. E la protezione delle popolazioni richiede anche una buona comprensione di quali virus circolano e dove, ricordano. Invece “la sorveglianza è stata significativamente ridotta. Oms Europa e i partner sollecitano i Paesi dell’Europa e dell’Asia centrale a rafforzare i sistemi di sorveglianza invernale sui virus respiratori, e non a ridimensionarli, a livello comunitario, di assistenza sanitaria di base e a livello ospedaliero“.
Queste attività di sorveglianza e segnalazione “svolgono un ruolo cruciale nella nostra battaglia in corso contro il Covid, in particolare durante la stagione invernale, quando altri virus respiratori circolano contemporaneamente”, avverte la direttrice dell’Ecdc Andrea Ammon (nella foto). “Disporre di sistemi di sorveglianza adeguati allo scopo e ben funzionanti in tutti i Paesi è essenziale, poiché garantisce un solido set di dati vitale per noi per migliorare la nostra efficacia nella pianificazione e attuazione di campagne e misure di sanità pubblica”.