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martedì 30 Aprile 2024
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Cittadinanzattiva-Federfarma, campagna su obesità, per 1 giovane su 2 è preoccupante

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Roma, 18 aprile – Il 93,1% delle ragazze e dei ragazzi intervistati nelle scuole ritiene sia utile parlare di obesità e sovrappeso patologico e al 59,4% di loro piacerebbe partecipare a un progetto dedicato a questi temi. Il 67,8% riconosce che i ragazzi e le ragazze affette da obesità hanno più difficoltà a inserirsi in un gruppo, e ancora il 91,3% dichiara che sono anche più soggetti ad atti di bullismo.

I dati dell’indagine nelle scuole e nelle farmacie condotta da Cittadinanzattiva e Federfarma nell’ambito di Feel Good, la campagna nata con l’obiettivo di aumentare l’informazione e la sensibilizzazione sul tema dell’obesità, attestano una più che robusta consapevolezza delle fasce d’età più giovani rispetto al tema del sovrappeso. Consapevolezza che, invece, viene meno nella popolazione adulta, dove una fascia considerevole di persone (il 29%) ammette di avere poca o nessuna conoscenza riguardo al tema del sovrappeso, dell’obesità e dei rischi correlati. Più della metà degli intervistati riconosce l’importanza dei fattori genetici o della predisposizione familiare, mentre i fattori psicologici e le condizioni socio-economiche non sono percepiti da molti come una causa significativa.

Assieme ai risultati dello studio (condotto su 325 studenti di cinque scuole secondarie di secondo grado in Piemonte, Lazio e Sicilia e sui questionari di un campione di 1043 cittadini, a forte prevalenza femminile, in piena attività lavorativa e mediamente molto istruito, raccolti in 105 farmacie collocate nelle stesse province di riferimento delle scuole) sono state illustrate le altre attività della campagna, tra cui: un percorso informativo-formativo interattivo on line, realizzato nelle scuole partecipanti da esperti su tre tematiche specifiche (benessere fisico e psichico, promuovere la body positivity, riconoscere e affrontare fenomeni di body shaming nella vita quotidiana e online); la realizzazione di appositi corner informativi, con i ragazzi nel ruolo di “informatori di salute” sui temi della campagna; la formazione su fattori di rischio e stili di vita, con il coinvolgimento di genitori e docenti per il ruolo di prevenzione e sostegno alla cura; la somministrazione, nelle farmacie aderenti, di un questionario per rilevare il grado di consapevolezza e percezione dei fattori di rischio e interventi personalizzati di educazione sanitaria.

“L’obesità è una patologia dalle forti implicazioni sociali, oltre che impattante per i costi sanitari, individuali e collettivi” commenta  Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva (nella foto). “Secondo i dati 2022 dell’Istituto superiore di sanità, il 18% dei ragazzi fra gli 11 e i 17 anni è in sovrappeso, ed il 4% risulta obeso; come evidenziato dai risultati della campagna Feel Good c’è molto da investire, soprattutto nella popolazione giovanile, anche in termini di educazione sanitaria, per rimuovere barriere di carattere soggettivo che frenano ancora troppe persone nel considerare la gravità delle conseguenze cui si può andare incontro”. Tra le proposte di Cittadinanzattiva: implementare una campagna istituzionale di sensibilizzazione e informazione sull’obesità; riconoscere l’obesità come malattia cronica, garantendo l’inserimento nei Livelli essenziali di assistenza (Lea); riconoscere e valorizzare il contributo della farmacia; contrastare lo stigma sociale associato all’obesità.

“Federfarma supporta con convinzione il progetto Feel Good, perché in sintonia con la quotidiana attività svolta dalle farmacie di comunità, dove il farmacista accoglie, informa e orienta il cittadino su salute e corretti stili di vita”  conclude il presidente nazionale di Federfarma Marco Cossolo (nella foto). “La farmacia è il primo luogo di contatto del cittadino con il Ssn. È quell’anello di congiunzione che permette a tutti i cittadini di accedere, ovunque sul territorio, agli stessi servizi e prestazioni sanitarie. L’obesità è una patologia da non sottovalutare e le farmacie vogliono dare il loro contributo”.

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