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venerdì 11 Ottobre 2024
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Anticorpo monoclonale anti-Rsv, confronto ministero-Aifa per passaggio a carico del Ssn

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Roma, 20 settembre – La preoccupante escalation della diffusione del virus respiratorio sinciziale (Rsv) – che già nello scorso mese di febbraio aveva indotto la società Società italiana d’Igiene, Medicina preventiva e Sanità pubblica (Siti) e la Società italiana di Malattie infettive e tropicali (Simit) a redigere un documento congiunto con la richiesta di alcune azioni urgenti per la prevenzione delle malattie Rsv-associate, come l’uso preventivo del nuovo anticorpo monoclonale a lunga emivita (nirsevimab) e l’impiego dei nuovi vaccini contro l’Rsv oggi disponibili, oltre all’inserimento della vaccinazione contro il virus sinciziale nel calendario vaccinale – ha inevitabilmente costretto anche il ministero della Salute a occuparsi in via diretta del problema.

Nella giornata di ieri, è stata diffusa una nota con la quale Maria Rosaria Campitiello (nella foto), capo dipartimento della Prevenzione del ministero, annuncia di avere avviato “interlocuzioni con Aifa, di cui sono state informate tutte le Regioni con nota trasmessa dalla Direzione della programmazione sanitaria, affinché si proceda al trasferimento dell’anticorpo monoclonale Nirsevimab-Bey dai farmaci in fascia C a quelli in fascia A, dunque a carico del Servizio sanitario nazionale” (oggi il farmaco è a carico del cittadino, NdR). “È nostra intenzione rafforzare le strategie di prevenzione e immunizzazione universale a tutela dei bambini su tutto il territorio nazionale” conclude Campitiello “garantendo a tutte le Regioni la somministrazione dell’anticorpo monoclonale senza oneri per i pazienti”.

Una prima risposta alla diffusione del virus respiratorio sinciziale, in deciso aumento: in Europa provoca infatti più del 60% delle infezioni respiratorie acute in bambini d’età inferiore ai 5 anni ma non è meno pericoloso per gli adulti over 60, tra i quali vengono stimati circa tre milioni di casi di sindromi respiratorie acute, con più di 465mila ospedalizzazioni e più di 33mila decessi in ambito ospedaliero Rsv-correlati.

L’avvio dell’interlocuzione con Aifa avviata dal ministero per rendere disponibile nirsevimab a carico del Ssn in tutte le Regioni ha subito registrato la reazione positivo del presidente della Lombardia, Attilio Fontana, e del suo assessore al Welfare, Guido Bertolaso. “Recentemente in Lombardia, con un provvedimento di giunta, avevamo già disposto il suo utilizzo, anche se non previsto nei Lea, per evitare che nella prossima stagione invernale si verificassero casi di bronchioliti che lo scorso anno hanno provocato numerosi contagi, intasamenti dei pronto soccorso e purtroppo anche qualche decesso tra i bimbi più fragili” commentano i due amministratori lombardi in una nota ufficiale.  “La nostra scelta si è dimostrata di buon senso ed è servita anche per estendere a tutte le Regioni, comprese quelle con bilanci in passivo, un provvedimento volto a tutelare la salute pubblica”  conclude Fontana.

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