Roma, 26 settembre – Pharmacists: meeting global health need, ovvero i farmacisti rispondo alle esigenze sanitarie globali. Questo il tema della Giornata internazionale del Farmacista, celebrata ieri 25 settembre e incentrata sul contributo che la professione farmaceutica garantisce e potrà sempre più garantire per preservare e sviluppare la salute collettiva in tutte le comunità del mondo.
A parlarne, in un editoriale reso disponibile ieri su Fofi Week (qui il video), è stato il presidente della Fofi Andrea Mandelli (nella foto), orgoglioso per “il riconoscimento della centralità del nostro ruolo all’interno del servizio sanitario”, rimarcato anche dall’Oms e fondato sulla capacità della professione farmaceutica “di soddisfare i bisogni sanitari e sociali delle persone, e di rispondere alle sfide sanitarie più urgenti che comprendono l’accesso equo all’assistenza e alle cure, la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili, la resistenza antimicrobica, la crisi climatica, la sostenibilità dei sistemi sanitari”. Un riconoscimento, ha detto Mandelli, “conquistato dai farmacisti con la dedizione di tutti i giorni e con il lavoro straordinario di questi ultimi anni” a tutela del diritto fondamentale alla salute che deve essere garantito a tutti i cittadini e che può contare su tutta la professione farmaceutica, “impegnata nella ricerca per lo sviluppo di nuovi farmaci, nel supporto clinico per l’ottimizzazione delle cure, negli interventi di prevenzione e diagnosi precoce, passando per le fondamentali attività di dispensazione dei medicinali e di educazione al loro corretto utilizzo” e anche nel convinto impegno in favore della sostenibilità ambientale che – ha voluto sottolineare il presidente della Fofi – “costituisce uno dei capisaldi della politica federale a tutela delle generazioni presenti e future”.
“Nel processo in atto di trasformazione della sanità italiana l’evoluzione del perimetro della professione di farmacista diviene sempre più strategica nel suo essenziale e insostituibile ruolo di porta d’ingresso del Servizio sanitario nazionale e di cerniera tra medico e cittadino” ha detto ancora Mandelli, ricordando che la drammatica emergenza pandemica ha comunque impartito una lezione preziosa, dimostrando definitivamente l’assoluta necessità che il servizio sanitario sia capace di rispondere sul territorio ai bisogni di salute delle persone, “anche con l’obiettivo di mettere in atto interventi capillari ed efficaci di prevenzione che rappresenta lo strumento principe per rendere davvero sostenibile la sanità, oggi e negli anni a venire”.
Al riguardo, Mandelli ha richiamato alcune stime dell’Oms, secondo le quali il carico delle malattie cardiovascolari, che rappresentano la prima causa di morte anche in Italia, con un impatto socio-economico altrettanto pesante, e il 40% dei tumori, potrebbero essere evitati grazie alla prevenzione. Ma potrebbero anche essere evitati almeno 1,5 milioni di decessi con un’adeguata copertura vaccinale globale, se solo si cambiasse paradigma, investendo sul verbo “prevenire” prima e più ancora che su quello “intervenire”. Una notazione che vale anche per il nostro Paese, dove – ha ricordato il presidente federale – “nella passata stagione invernale si è registrato un sensibile calo delle coperture sia per l’influenza, sia per il Covid, da parte delle categorie a rischio: gli anziani e le persone fragili”.
“Oggi è del tutto evidente che gli interventi nell’ambito della prevenzione costituiscono un investimento in salute e sicurezza sociale, oltre che un risparmio per le casse dello Stato” ha aggiunto Mandelli “ed è coerentemente con questi obiettivi di salute pubblica che continuano a rafforzarsi le prerogative dei farmacisti sul territorio – sempre nel quadro della necessaria sinergia con i medici di medicina generale e con gli altri professionisti sanitari -, e prosegue il percorso di evoluzione della ‘farmacia dei servizi’, partito nel 2006”, con l’obiettivo di sviluppare un modello di farmacia presidio socio-sanitario di prossimità. “Dall’esecuzione dei test Covid in piena emergenza pandemica all’accelerazione data alle campagne vaccinali anti-Covid e antinfluenzale, fino ai nuovi servizi di diagnostica e di ricognizione farmacologica e alla fondamentale attività di prevenzione cardiovascolare realizzata grazie alla telemedicina” afferma ancora il presidente della Fofi “i farmacisti hanno dimostrato di rappresentare un grande motore di prevenzione, primaria e secondaria, anche in chiave di supporto all’aderenza terapeutica. Come sempre accaduto nei nostri 800 anni di storia, la competenza e la professionalità del nostro operato sono la migliore garanzia della qualità delle prestazioni rese ai cittadini e della credibilità del nostro ruolo all’interno del sistema assistenziale e della nuova sanità di prossimità”.
“La telemedicina, l’intelligenza artificiale, le digital therapeutics” argomenta Mandelli “stanno radicalmente modificando l’approccio alla medicina e sempre di più orienteranno la diagnosi e la cura delle malattie e la stessa organizzazione del sistema sanitario. Su questi temi è altissima l’attenzione della Federazione e di tutta la comunità professionale per farsi trovare pronta dinanzi alle evoluzioni della sanità digitale, così come avvenuto durante il Covid quando i farmacisti hanno dato una forte spinta alla digitalizzazione per semplificare la dispensazione del farmaco e rafforzare la presa in carico sul territorio”.
“Un terreno fertile che vogliamo coltivare nell’interesse primario di pazienti e cittadini, ai quali sarà possibile offrire un’assistenza sempre più personalizzata, e nell’ottica di rendere la professione ancora più attrattiva per le giovani generazioni che vedono nelle innovazioni tecnologiche un volano di crescita per la farmacia del futuro” conclude il presidente della Fofi. “In questa prospettiva, si mostra la vera capacità di evolversi dei farmacisti: un grande impegno condiviso per rimanere al passo con i tempi e continuare ad essere quella cerniera insostituibile fra il servizio sanitario e i cittadini, i cui bisogni mutano e si trasformano continuamente”.