Roma, 25 gennaio – Occhi puntati sulla Commissione Industria del Senato, presieduta dal pd Massimo Mucchetti, che in settimana inizierà il vaglio e il voto sugli emendamenti al ddl Concorrenza, un centinaio dei quali, come ampiamente riferito dal nostro giornale la settimana scorsa, sono finalizzati a correggere le misure in materia di farmacie contenute nell’art. 48.
Il calendario dei lavori inserisce infatti il ddl 2085 (questo il numero con cui è rubricato il provvedimento a Palazzo Madama) negli ordini del giorno delle sedute plenarie in sede referente della Commissione di martedì 26, mercoledì 27 e giovedì 28.
È abbastanza improbabile, però – a meno di super-accelerazioni o di un ordine dei lavori che forzi l’usuale criterio dell’esame del testo di articolo in articolo, a partire ovviamente dal primo – che la Commissione riesca ad occuparsi in settimana delle proposte correttive all’art. 48, dove come è noto le fattispecie più gettonate sono i “paletti” all’ingresso del capitale nella proprietà delle farmacie e alla costituzione di catene e la vexata quaestio della liberalizzazione della fascia C.
Tutte questioni, dunque – questa al momento l’ipotesi più ragionevole – che finirebbero per slittare alla prossima settimana, lasciando dunque ancora un po’ di spazio all’intenso lavoro di “sensibilizzazione” sui gruppi politici e i singoli parlamentari che i soggetti interessati stanno conducendo da tempo, ciascuno a supporto delle proprie posizioni.
L’obiettivo è sempre quello di portare il testo del ddl in Aula al massimo all’inizio della seconda settimana di febbraio, in cui – lo ricordiamo a beneficio di quanti cercano significati e auspici nella coincidenza delle date – cadono sia il martedì grasso di Carnevale, sia il mercoledì delle Ceneri con l’inizio della Quaresima. Al netto delle considerazioni semiserie e vagamente scaramantiche che si possono fare sulle due ricorrenze (a Carnevale, si sa ogni scherzo vale, e la Quaresima è da sempre il periodo di magro e di penitenza), sembrano esistere margini sufficienti per riuscire a licenziare il testo a Palazzo Madama entro al fine del prossimo mese.
Il ddl 2085, però – secondo la generalità delle previsioni – subirà qualche ritocco (quanto significativo resta ancora tutto da vedere) e dunque sarà costretto a un altro passaggio alla Camera. Difficile, dunque, fare previsioni sulla data di approvazione definitiva di quella che – quando vedrà la luce – sarà la prima legge annuale sulla concorrenza e il mercato del nostro Paese.