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domenica 5 Maggio 2024
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Equivalenza terapeutica, medici Snami all’attacco di Aifa: “Ritiri la determina”

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Roma, 1 settembre – Lo Snami, il sindacato dei medici ambulatoriali, parte lancia in resta e sferra un nuovo violento attacco contro la determina Aifa n. 458 del 31 marzo 2016, che detta le linee guida per valutare l’equivalenza terapeutica di farmaci contenenti differenti principi attivi, Determina che, peraltro, è stata oggetto, poco tempo dopo la sua emanazione, di un provvedimento di sospensione che è stato confermato e reiterato il 17 agosto scorso.

La posizione della sigla medica guidata da Angelo Testa (nella foto) – la stessa, -per rinfrescare la memoria, che chiese espressamente alla stessa Aifa norme per ridurre la sostituibilità del  generico in farmacia “a tutela dei cronici e degli anziani” –  riprende e rilancia le accuse già lanciate al varo della determina, definita all’epoca “una follia totale” e una sconsiderata apertura al “farmaco di Stato”, dettata da motivi meramente economici, tale da azzerare l’autonomia prescrittiva dei medici.

In un comunicato diramato ieri, Testa ribadisce il concetto:Pubblicamente abbiamo sempre sostenuto il nostro no convinto ai cosiddetti farmaci di Stato, quando la determina 458 dell’Aifa, attualmente in stand-by, intendeva chiarire alle Regioni quali fossero i requisiti che i medicinali contenenti principi attivi diversi devono possedere per poter essere ammessi alla valutazione di equivalenza terapeutica” si legge nella nota.

Abbiamo chiarito che non si trattava,come qualcuno avrebbe voluto far intendere all’opinione pubblica giocando sull’equivoco, della differenza tra un farmaco di farmaco brand e un farmaco equivalente, ma di qualcosa di più in negativo ed esprimemmo il nostro timore che si volesse arrivare al farmaco unico. Un medicinale simile, ma non lo stesso, secondo noi per logiche meramente economiche di risparmio.”

“Semplificando ed estremizzando: io Regione sono piena di debiti per cui per l’ipertensione posso concedere questo, per l’ulcera gastrica ammetto quest’altro, per la Bpco mi limito a quell’altro, e così via per tutte le patologie” continua il comunicato. “Tu medico ritieni di prescrivere un altro farmaco perché non sei d’accordo sulla terapia dei ‘gemelli diversi’? Allora che il paziente lo paghi di tasca propria!”

È doverosa  un’attenta riflessione sul fatto che il concetto di equivalenza terapeutica non trovi alcun riscontro nella letteratura scientifica internazionale” conclude il leader del sindacato autonomo  nella nota diffusa ieri “e che si tratti di un evidente andazzo di sforbiciate pazze che sta facendo avviare la sanità pubblica verso una china di non ritorno”.

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