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sabato 12 Ottobre 2024
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Aifa, nuova proroga per la Cts e il Comitato prezzi, saranno operativi fino al 1° dicembre

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Roma, 26 settembre – Nelle more di una riforma già varata dal Governo con il decreto legge n. 169 del 2022 che – anche se data più volte per imminente – ancora non è stata messa a terra, l’Aifa ha necessariamente bisogno di provvedimenti che garantiscano l’operatività degli organismi essenziali al suo funzionamento, ovvero la Commissione consultiva tecnico-scientifica e il Comitato prezzi e rimborso.

Entrambi, come è noto, sono stati di fatto superati dalla riforma appena ricordata (che ha anche abolito la figura del direttore generale) e verranno sostituiti da un unico organismo, la Commissione scientifica ed economica del farmaco, in sigla Cse. Ma, in attesa che ciò avvenga, le “vecchie” commissioni debbono essere legittimate a operare, cosa che il governo ha garantito mediante provvedimenti di proroga, l’ultima delle quali, decisa nello scorso mese di maggio, scade tra qualche giorno, il 1° ottobre.

Necessaria dunque un’ulteriore proroga, fino al 1° dicembre prossimo, alla quale il governo ha provveduto con un’apposita misura inserita nel Decreto energia approvato ieri. La nuova proroga (la terza della serie dopo definitivo via libera del Parlamento alla riforma dell’Aifa nel dicembre 2022) dovrebbe essere l’ultima prima della definitiva messa a terra della nuova agenzia, almeno per quelle che sembrano essere le intenzioni del governo. Il prolungamento di due mesi dei componenti di Cts e Cpr, inoltre, allontana le voci che circolavano su un possibile commissariamento dell’Agenzia, ipotesi carezzata dal primo partito della maggioranza, FdI, e però osteggiata dalla Lega, più incline a tutelare il ruolo dell’attuale presidente di Aifa.

L’imminenza del confronto all’interno dell’Esecutivo su una legge di bilancio che si annuncia particolarmente problematica, sembrerebbe però indurre a non aprire ulteriori fronti critici all’interno della maggioranza di governo. L’ipotesi di commissariare l’agenzia regolatoria nazionale dovrebbe così essere almeno per il momento accantonata: se ne riparlerà (sempre che se ne riparli) quando la partita della manovra sui conti sarà chiusa.

 

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