Roma, 21 novembre – Sifo, la Societa italiana di farmacia ospedaliera, ha reso disponibile ieri – pubblicandolo sul suo sito – il documento congiunto espresso dal Tavolo tecnico per la revisione dei canali distributivi dei Farmaci elaborato insieme a Fofi, Federfarma e Assofarm.
Alla stesura del testo, firmato dai presidenti delle quattro sigle che lo hanno messo a punto (rispettivamente Arturo Cavaliere, Andrea Mandelli, Marco Cossolo e Venanzio Gizzi), hanno partecipato anche Nello Martini, Marcello Pani, Francesco Schito e Francesco Trotta e Aurora Di Filippo. Il documento persegue alcuni importanti obiettivi, primo tra i quali quello di fornire alle istituzioni (i rappresentanti della politica, la Conferenza delle Regioni e l’Aifa), partendo da una visione complessiva degli attuali assetti e canali distributivi, criteri oggettivi e scientifici e di sostenibilità del Ssn, in grado di determinare a monte le categorie di farmaci che debbono essere dispensati dai Servizi farmaceutici ospedalieri e territoriali pubblici mediante la distribuzione diretta (Dd) e le categorie di farmaci che dalla distribuzione diretta possono invece essere trasferite nella distribuzione per conto (Dpc), con dispensazione per conto delle Regioni nelle farmacie di comunità.
Per quanto riguarda invece il trasferimento dalla Dpc alla convenzionata, il documento precisa che per poter individuare dei criteri condivisi è necessario prima dare applicazione alla normativa di modifica della remunerazione della farmacie (contemplata nella Legge di bilancio 2024), con il successivo cambio di flusso informativo utilizzato ai fini della rendicontazione della spesa farmaceutica dall’attuale sistema di rilevazione.
La finalità del documento, precisa un comunicato stampa diffuso ieri dalla Sifo, è quella di assicurare che i modelli organizzativi e distributivi possano finalmente garantire un’assistenza farmaceutica (parte integrante dei Lea), omogenea e sostenibile per il Ssn, orientata alla qualità, alla sicurezza e facilità di accesso alle cure presso l’intensività ospedaliera e all’interno di una nuova assistenza di prossimità sempre più capillare sul territorio mediante le farmacie di comunità.
“Crediamo nel valore complessivo di questo documento per la revisione dei canali distributivi”, commenta Cavaliere (nella foto) “perché è frutto di un lavoro congiunto meticoloso che si presenta come primo documento congiunto di categoria. La sua integrale e auspicabile applicazione porterà sicuramente ad una riforma che modificherà in meglio alcune distorsioni della 405/2001 emerse anche nell’ambito dell’indagine conoscitiva presso la XII Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati avviata a marzo 2022 in materia di distribuzione diretta, ma la sua maggior valenza” conclude il presidente di Sifo “è l’aver individuato dei precisi criteri scientifici di omogeneità di assistenza e cura che porteranno a un accesso uniforme alle terapie su tutto il territorio”.
♦ Il documento congiunto su Dd e Dpc di Sifo, Fofi, Federfarma e Assofarm