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sabato 4 Maggio 2024
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Rsv, vaccinare è investire in prevenzione, con grandi vantaggi sanitari ed economici

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Roma, 23 aprile – “Il virus respiratorio sinciziale (Rsv) è uno dei principali imputati nell’ambito delle infezioni gravi delle vie respiratorie ed è certamente da annoverare tra uno di quelli più gravi in assoluto. L’Rsv è un virus che determina polmoniti molto gravi che, in un paziente immunodepresso, hanno una maggiore incidenza e gravità. Nell’ambito delle infezioni respiratorie, è uno di quelli che più facilmente determina complicanze gravi che portano sia al ricovero in terapia intensiva sia al decesso”.

Così Massimo Andreoni (nella foto), direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e professore ordinario di Malattie infettive all’Università Tor Vergata di Roma, ha sintetizzato la pericolosità e l’impatto dell’Rsv parlando con i giornalisti a margine di un evento sul virus respiratorio sinciziale organizzato lo scorso 19 aprile a Roma da Gsk.

“Per tanti anni l’Rsv è stato presentato alla classe medica come un virus che colpiva i bambini. Purtroppo, questa infezione riguarda anche i soggetti adulti che pagano uno scotto importante in termini di morbosità e di mortalità” ha aggiunto Andreoni, che durante i lavori ha ricordato come l’Rsv non colpisca solo bambini ma anche gli adulti e causi ogni anno migliaia di decessi Per questo “diventa fondamentale fare informazione e far fare corsi alla classe medica così da conoscere meglio quest’infezione. Oggi abbiamo dei vaccini e farmaci monoclonali e diventa fondamentale fare la diagnosi perché l’Rsv ogni anno provoca migliaia di morti. Il Sistema sanitario nazionale avrebbe un grande vantaggio nella prevenzione nei confronti del virus respiratorio sinciziale. Possiamo immaginare quello che è il vantaggio della vaccinazione antinfluenzale, che riesce a prevenire ogni anno migliaia di ospedalizzazioni e di decessi. Ecco perché la vaccinazione contro l’Rsv, altamente efficace” ha concluso Andreoni “potrebbe ridurre i costi della sanità pubblica”.

Sul tema si è espresso anche l’amministratore delegato di Gsk Italia, Fabio Landazabal, evidenziando come per la prima volta istituzioni e opinione pubblica comincino a considerare le vaccinazioni come un investimento e non come una spesa. “Stiamo vedendo che la mancanza di copertura vaccinale ha un impatto diretto sull’economia italiana; quindi, non investire in vaccinazione colpisce la crescita del Paese” ha affermato Landazabal. “L’Italia dovrebbe continuare ad investire in prevenzione perché i benefici che ne derivano vanno ad impattare sull’economia e sulla salute pubblica. Tutti noi invecchiamo e dobbiamo farlo in salute”.

Per impedire che il crescente invecchiamento della popolazione finisca per produrre costi insostenibili dal punto di vista sanitario e sociale, ha spiegato l’AD di Gsk, “bisogna garantire che le risorse per la prevenzione siano correttamente incrementate. In questo modo troveremo il beneficio per tutti. Bisogna far sì che, nella prossima manovra finanziaria, si mettano in risalto gli investimenti per le vaccinazioni così da garantire infrastrutture adeguate alla nuova tecnologia”. E, al riguardo, Landazabal ha concluso evidenziando la necessità di sfruttare le infrastrutture già presenti, facendo un esplicito riferimento alle farmacie, “perché l’obiettivo dovrebbe essere il facilitare la vaccinazione così da raggiungere la copertura ideale e la crescita economica”.

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