Roma, 4 luglio – Raccontato (ieri, in questo articolo) del boom di antimicotici, antibatterici e cortisonici, che nell’estate 2023 , secondo i dati Pdf, hanno venduto qualcosa come 7,5 milioni di confezioni, nel 96% dei casi pagate di tasca propria dai pazienti, riferiamo oggi di un altro successo di vendita, quello di vitamine, minerali, omega-3 e integratori vari, fino ai probiotici, che con l’arrivo della bella stagione conoscono un significativo aumento dei consumi.
Nell’ultimo anno, secondo una recente ricerca del Future Concept Lab, quasi 30 milioni di italiani adulti (73% degli intervistati) hanno utilizzato integratori alimentari almeno una volta e più di 8 italiani su 10 (83%) li hanno usati nel corso della vita. I dati sono stati illustrati in occasione della presentazione dell’ultima edizione della review Integrazione alimentare: stato dell’arte e nuove evidenze scientifiche, promossa da Integratori & Salute – che rappresenta le principali aziende italiane di integratori alimentari ed è parte di Unione italiana Food – con il contributo di Passoni Editore.
Non è un consumo ‘fai da te’. Prima di comprare un integratore alimentare, gli italiani si affidano infatti al consiglio dei professionisti della salute: in primis al medico (48,4%), poi il farmacista (36,3%). Il nostro Paese è leader europeo nel mercato degli integratori, anche per innovazione e know how. Secondo un’elaborazione di Unione italiana food su dati New Line, nel 2023 il fatturato del settore ha superatoo i 4,5 miliardi di euro e le vendite in quantità hanno superato le 299 mila tonnellate. L’Italia è il primo mercato europeo con una quota del 26% del fatturato totale, seguito da Germania (19%) e Francia (15%).
Il canale di vendita di gran lunga prevalente rimane quello delle farmacie, con un valore di 3.538 milioni di euro, pari al 77,9% del totale, seguito a grande distanza da Gdo (7,7%), parafarmacie (7,6%), canale online (6,9%).
In farmacia, i più acquistati si confermano i probiotici: con 537,3 milioni di euro, rappresentano una fetta del 15,2% del mercato. Al secondo posto si classificano i sali minerali, con 335,2 milioni di euro (9,2%, +2,7% sul 2022). Al terzo e quarto posto si trovano vitamine e tonici, con quote superiori al 6%.
La review, frutto della collaborazione di un pool di esperti italiani sui temi della nutrizione e della salute, ha approfondito le scoperte più significative della ricerca sperimentale e clinica sul ruolo degli integratori alimentari, dagli effetti benefici associati al consumo di un apporto adeguato di vitamine e minerali al supporto dato dagli Omega-3 per la salute delle donne in gravidanza e delle persone anziane, fino al ruolo dell’integrazione con probiotici per il benessere nelle varie fasi della vita e la prestazione degli sportivi.
“Ci auguriamo che questa nuova review possa rappresentare uno strumento valido per una divulgazione scientifica seria, corretta e sostenuta da evidenze condivise” commenta Germano Scarpa, presidente di Integratori & Salute (nella foto). “Come siamo soliti ribadire ormai da anni, sosteniamo che la principale funzione degli integratori alimentari sia quella di avere un effetto metabolico per mantenere in efficienza il nostro sistema fisiologico”.
“In Italia il settore degli integratori alimentari è altamente regolamentato e innovativo e si distingue per i suoi standard qualitativi elevati e la ricerca avanzata e continua” sostiene Arrigo Cicero (nella foto), presidente della Società italiana di nutraceutica (Sinut), che ha curato l’introduzione della rieview. “Questo mercato è sostenuto anche dal fatto che le principali aziende del settore investono in informazione medico-scientifica sui propri prodotti con reti di professionisti dedicate ad aggiornare gli operatori sanitari potenzialmente interessati a questo campo. Il consumo di integratori non è una moda consumistica senza controllo . conclude Cicero – .