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lunedì 29 Aprile 2024
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Padoan (MEF): “Ddl Concorrenza, obiettivo da perseguire con celerità”

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Roma, 20 aprile – “È necessario aprire maggiormente al mercato diversi settori, con l’obiettivo di apportare benefici apprezzabili dai cittadini in termini di maggiore offerta, investimenti, produttività  e crescita”.

Sono le parole, registrate e rilanciate dall’agenzia Radiocor Plus de Il Sole 24 Ore, con le quali il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan (nella foto), ascoltato ieri dalle Commissioni Bilancio di Senato e Camera su Def, ha voluto sottolineare la necessità di portare finalmente a compimento quella legge annuale sulla concorrenza che avrebbe dovuto essere varata nel 2015 e invece è ancora in attesa dell’approvazione di Palazzo Madama.

“La legge annuale per la concorrenza è un obiettivo da perseguire con celerità” ha esplicitamente affermato il titolare del MEF, che – alla luce delle traversie che hanno rallentato a dismisura il provvedimento – ha anche rappresentato la necessità di una “immediata definizione di un appropriato strumento legislativo a cui affidare i prossimi passi in materia di liberalizzazioni”.

In materia di mercato e concorrenza, insomma, mai più leggi omnibus, ma provvedimenti (anche settoriali) più agili, in grado di produrre con immediatezza i loro effetti.

A proposito delle prospettive immediate del ddl 2085, intanto, va registrato che il testo del provvedimento sarà in Aula oggi: l’incardinamento del provvedimento, con le relazioni dei due relatori, Salvatore Tomaselli (Pd) e Luigi Marino (Ap), è infatti al primo punto dell’ordine del giorno dell’odierna seduta antimeridiana, prima dei voti sulle dimissioni dei senatori Augusto Minzolini (Fi) e Giuseppe Vacciano (Misto).

Ammaestrati dai poco confortanti precedenti, i due relatori non si sbilanciano però in previsioni. “Governo e maggioranza sono orientati ad approvare il ddl senza modifiche” si è infatti imitato a ribadire Tomaselli, confermando che il testo che sarà posto in votazione (con la questione di fiducia, decisa da tempo dal Governo) è quello licenziato dalla Commissione Industria di Palazzo Madama nell’agosto dello scorso anno.

Dopo il sì del Senato, che – a questo punto si può anche azzardare una previsione – potrebbe arrivare nell’arco di qualche giorno, al più  tardi nella prima metà di maggio, il provvedimento – dovrà tornare alla Camera in terza lettura, in ragione dei molti interventi correttivi apportati al testo approvato a Montecitorio l’ormai lontano 7 ottobre 2015.

Questo, ovviamente, al netto di ulteriori sorprese a Palazzo Madama, evenienza che però farebbe definitivamente e irrimediabilmente scivolare il ddl Concorrenza, già bersaglio di mille ironie (lo stesso presidente della Commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti, definì il provvedimento, già nell’aprile 2016,  un topolino partorito dalla montagna”), nella dimensione della farsa.

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