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domenica 5 Maggio 2024
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Mandelli: “Per rispondere a crisi occupazione farmacia dei servizi e numero programmato”

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Roma, 22 febbraio – Premere sul pedale delle liberalizzazioni e aumentare il numero di soggetti che si contendono un mercato per sua natura sostanzialmente anelastico qual è quello del retail farmaceutico, anch’esso colpito dalla fortissima economica del Paese che ha compresso la capacità di spesa dei cittadini e compromesso gravemente l’economia delle farmacie, non è davvero la soluzione ai problemi occupazionali dei settori, anzi.

Il presidente della Fofi Andrea Mandelli (nella foto), in una nota a sua firma, risponde così alla sortita di Davide Gullotta, con la quale il presidente della Fnpi  ha indicato nello sviluppo delle parafarmacie una soluzione concreta per rispondere alla crisi di occupazione dei farmacisti.

“Non si vede come il moltiplicarsi degli attori e delle liberalizzazioni in uno scenario di questo tipo possa creare nuova occupazione, se non a brevissimo termine, come paiono confermare le stesse parole di Gullotta e il fatto che gli esercizi di vicinato reggono esclusivamente dove l’ambiente non è competitivo, per esempio i centri commerciali” scrive Mandelli. “In compenso si accentuerebbero dinamiche di concorrenza commerciale sul modello dei ‘volantoni’ della Gdo, della serie compri tre paghi due: un percorso opposto alla competizione tra saperi, strada maestra perseguita dalla Federazione per garantire appropriatezza, qualità ed efficienza delle prestazioni professionali a beneficio del cittadino”.
E quello della concorrenza commerciale, afferma il presidente Fofi, è “un gioco dove né la farmacia, né l’esercizio di vicinato possono pensare di reggere. In breve, la torta si riduce, ma aumentano i commensali, alcuni dei quali sono ben altrimenti strutturati. Soprattutto si creerebbe uno scenario dove ancora meno peso avrebbero l’occupazione e la sua dignità”.
Per il presidente della Federazione degli ordini la soluzione è un’altra: “La ripresa dei livelli occupazionali e della qualità del lavoro nasce dalla valorizzazione della farmacia come presidio sanitario polifunzionale, in cui oltre alla dispensazione vengono remunerate anche le prestazioni cognitive – i servizi professionali – che si reggono sulla presenza di professionisti competenti e motivati” scrive Mandelli. In altre parole, il futuro occupazionale dei farmacisti passa per la strada dello sviluppo della farmacia dei servizi, unito a una  “realistica programmazione degli accessi ai corsi di laurea, che devono essere rimodulati nei contenuti in funzione dell’ampliamento degli sbocchi occupazionali”.

Sono queste, a giudizio di Mandelli, “le sole terapie risolutive: il resto temo si traduca in una palliazione ben poco efficace”.

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