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martedì 10 Dicembre 2024
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Amr, Gemmato: “Quasi dimezzato in Italia l’uso di antibiotici negli animali’

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Roma, 28 novembre – L’ultimo dato ufficiale è stato reso noto dall’Aifa lo scorso 12 novembre, alla presentazione del Rapporto Osmed su L’Uso dei farmaci in Italia 2023, e non lascia spazio a equivoci: in ambito Ue continuiamo a essere tra le maglie nere in materia di consumo di farmaci antibiotici per uso umano, che nonostante tutte le campagne e gli appelli finalizzati a  un loro uso consapevole lo scorso anno è aumentato del 6,4% rispetto al 2022. Nel 2023  quasi quattro persone su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotico, con livelli più elevati al Sud, dove il 44,8% della popolazione ne ha assunto almeno uno nel corso dell’anno, contro il 30,9% del Nord e il 39,9% del Sud. Differenze significative, che ovviamente suscitano più di un interrogativo anche sull’appropriatezza delle prescrizioni e dei consumi.

Insomma, i numeri dicono chiaramente che in materia di Amr il nostro Paese, al netto delle dichiarazioni di chi sostiene il contrario, non fa abbastanza. Comprensibile dunque che il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato (nella foto) abbia preferito soffermarsi, in occasione della conferenza stampa per la presentazione dell’evento conclusivo del G7 Salute che si tiene oggi e domani a Bari proprio sul tema dell’Amr, sugli unici risultati positivi che il nostro Paese è riuscito fin qui a conseguire in materia di contrasto all’antibiotico-resistenza: “Con orgoglio rivendichiamo il fatto che l’Italia è il Paese che nella Ue ha ridotto di più il consumo di antibiotici nella filiera zootecnica, quasi il 50%, sintomatico del fatto che la carne italiana è sana” ha detto il sottosegretario, spiegando che il risultato è stato ottenuto “grazie a un rigoroso sistema di tracciatura dei medicinali reso possibile dalla ricetta elettronica veterinaria e all’applicazione di precise ‘stewardship’ previste dal Piano nazionale di contrasto all’antibiotico-resistenza (Pncar), sul quale non a caso abbiamo destinato un finanziamento di 40 milioni di euro annui”.

“La strategia veterinaria di contrasto all’antibiotico-resistenza è a oggi tra le più all’avanguardia” ha aggiunto Gemmato, citando come esempio il sistema informativo Classyfarm, che permette all’Italia di “classificare gli allevamenti sulla base del rischio di sviluppo e diffusione di resistenza agli antibiotici, premiando gli allevatori virtuosi con un fondo annuale di 376 milioni nell’ambito della Politica agricola comune (Pac 2023-2027)”.

L’esponente di governo ha voluto quindi sottolineare l’importanza delle buone pratiche, citando chi ne è fautore e va quindi ringraziato, ovvero i medici veterinari, “che svolgono un lavoro eccezionale di sorveglianza e prevenzione, nel nostro sistema sanitario nazionale pubblico come in quello produttivo”.

Riguardo all’evento conclusivo del G7, Gemmato ha affermato che sarà anche  l’occasione per “declinare tutte quelle che sono le misure di prospettiva che il governo Meloni, insieme al ministro della Salute Orazio Schillaci, sta ponendo in essere con un ottica risolutiva di carattere nazionale e internazionale. La lotta all’antibiotico-resistenza vive su due step, uno nazionale e uno internazionale, e noi riteniamo che da Bari possano arrivare le soluzioni per ambedue i livelli” ha detto ancora il sottosegretario, per poi concludere che “c’è un forte investimento da parte del governo Meloni, 100 milioni di euro sono previsti in legge di Bilancio per la lotta all’antibiotico-resistenza”.

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