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mercoledì 12 Febbraio 2025
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Fnpi: “No all’assistente farmacista, sarebbe la sconfitta definitiva della professione”

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Roma, 24 gennaio – “Siamo profondamente contrari all’istituzione dell’assistente farmacista.
La creazione di questa figura rappresenta la sconfitta definitiva della professione”.

Anche Fnpi, la Federazione nazionale delle parafarmacie italiane, si aggiunge all’elenco delle voci che si oppongono alla nuova figura che si vorrebbe istituire per contrastare le difficoltà originate dalla carenza di laureati in farmacia sul mercato del lavoro, frutto della perdita di capacità attrattiva della professione, dovuta anche a retribuzioni del tutto inadeguate rispetto alle responsabilità professionali e all’eccessiva mole di lavoro richiesta ai farmacisti nell’epoca della “farmacia dei servizi”.

Nel comunicato (qui il testo integrale), Fnpi si esprime negativamente sulle politiche professionali che, a suo giudizio, hanno privilegiato la tutela delle farmacie a quella dei farmacisti. “Abbiamo sempre ribadito che attribuire le competenze al luogo e non al professionista era un gravissimo errore che avrebbe lentamente svilito la figura del farmacista” scrive il presidente di Fnpi Davide Gullotta (nella foto), che evidenzia anche come dal Covid in poi i farmacisti dipendenti in farmacia si siano dovuti sobbarcare tantissime nuove competenze (esami del sangue di prima istanza, telemedicina, tamponi e vaccini eccetera) senza avere in cambio “nessuno specifico riconoscimento professionale e/o aumento di stipendio.

In questo contesto, osserva Fnpi, la creazione della figura dell’assistente farmacista sarebbe “la classica soluzione semplice che non risolverà nulla e che servirà esclusivamente a proseguire con la gestione fallimentare di una delle più importanti e antiche figure professionali del sistema sanitario italiano”.
La strada per contrastare la carenza di farmacisti e il calo delle iscrizioni alle facoltà di Farmacia, secondo Fnpi,  passa per altre vie, come la valorizzazione della professione in modo da renderla più attrattiva e garantendo retribuzioni finalmente adeguate, e non va ricercata nella proposta di “una soluzione furba”, che – conclude la nota della federazione delle parafarmacie – “auspichiamo sia accantonata e che si inverta la rotta”.

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