Roma, 10 marzo – “Siamo di fronte all’ennesimo schiaffo
Questa la dura dichiarazione di Vittorio Agnoletto (nella foto), portavoce della campagna europea Right2Cure #NoprofitOnPandemic, che in un comunicato stampa del comitato italiano della campagna lamenta la mancata risposta del presidente del Consiglio Mario Draghi all’invito (peraltro trasmesso per lettera solo cinque giorni fa) di sottoscrivere la richiesta di India e Sud Africa per una moratoria temporanea per i brevetti sui vaccini e sui farmaci anti Covid-19, per poterli produrre su scala mondiale in quantità sufficienti al fabbisogno dei popoli
Per questo, giovedì 11 marzo, in concomitanza con la riunione del Consiglio Trips del Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio, è stata organizzata una maratona Facebook, dalle 17 alle 19 con i membri del Comitato promotore e del Comitato nazionale dalla pagina Facebook della Campagna: https://www.facebook.com/
Sarà questa anche l’occasione per un momento straordinario per la raccolta online di firme per la petizione Ice, Iniziativa cittadini europei, per la richiesta all’Unione europea di una urgente azione per la modifica degli accordi commerciali per i brevetti. Occorrono infatti un milione di firme, almeno 180.000 delle quali in Italia.
“Siamo fortemente preoccupati per questa imminente scadenza di giovedì 11 marzo” spiega Agnoletto “con la riunione del Consiglio Trips del Wto che dovrà decidere sulla richiesta di moratoria temporanea sui brevetti presentata già da ottobre da India e Sudafrica: non sappiamo, infatti, che cosa farà il nostro Governo, a cui abbiamo chiesto di sottoscriverla e sostenerla, così come hanno già fatto ben 100 Nazioni e 400 organizzazioni a livello mondiale”
La moratoria, si legge ancora nel comunicato, è l’unica strada per spezzare definitivamente il “ricatto” di Big Farma, perché davvero “non c’è più tempo da perdere: è necessario avere la copertura vaccinale per tutti i popoli della terra, senza la quale non potremo liberarci dalla pandemia”.
“La proprietà esclusiva dei brevetti” conclude Agnoletto “è in questo caso un cappio al collo che rischia di strangolarci. È necessario ‘tagliarlo’, la soluzione c’è, gli strumenti ci sono, basta volerli usare”.