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venerdì 3 Maggio 2024
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Manovra 2024, sulla sanità Gimbe boccia il governo: “Nessun rilancio del finanziamento”

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Roma, 26 ottobre – Presa visione della bozza di testo della manovra 2024, la Fondazione Gimbe – che già aveva espresso nelle settimane passate interrogativi e dubbi sull’adeguatezza delle misure per la sanità – non ha ovviamente perso l’occasione per una valutazione più puntuale nel merito. Con un esito che era peraltro facile presagire: gli interrogativi e i dubbi si sono infatti subito trasformati in una circostanziata denuncia della insufficienza delle risorse destinate alla salute nella legge di Bilancio, nonostante gli incrementi previsti e ampiamente pubblicizzati dallo stesso governo nella sua “narrazione” del provvedimento.

I rilievi di Gimbe sono gli stessi arrivati da molte altre parti, a cominciare dai rappresentanti delle professioni sanitarie. “Il fabbisogno sanitario nazionale viene incrementato di 3 miliardi di euro per il 2024, di 4 miliardi di euro per il 2025 e di 4,2 miliardi euro per il 2026”  commenta il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta (nella foto). “Il governo ha soddisfatto quasi interamente le richieste delle Regioni e del ministro Schillaci che chiedevano un aumento di 4 miliardi. Tuttavia, di fatto, 2,4 miliardi dovrebbero essere destinati ai rinnovi contrattuali 2022-2024 del personale dipendente e convenzionato, lasciando ben poche risorse per le altre priorità”.

Secondo le stime della Fondazione, l’80% dei finanziamenti servirà per rinnovare i contratti del personale, “mentre nel 2025-2026 non c’è alcun rilancio del finanziamento pubblico”. Quanto all’abbattimento dei tempi per le liste d’attesa, si prevedono tre misure integrate: rifinanziamento dei Piani operativi regionali, per cui la bozza della manovra, rileva Gimbe, non indica la cifra, ma fa riferimento a una quota non superiore allo 0,4% del finanziamento indistinto del Fsn, pari a circa 520 milioni di euro; incrementi delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive di medici e personale sanitario del comparto: 280 milioni per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026; aggiornamento del tetto di spesa per gli acquisti di prestazioni sanitarie da privati. “La bozza non indica la cifra, ma indica un incremento della spesa dell’1% per il 2024, del 3% per il 2025 e del 4% a decorrere dal 2026”. Secondo Cartabellotta, “non s’intravedono coraggiose riforme per monitorare e ridurre l’inappropriatezza delle prescrizioni mediche”.

Impietoso il giudizio finale, Complessivamente, dalla bozza, conclude Gimbe, “emergono più ombre che luci per la sanità pubblica. La manovra non lascia affatto intravedere un rilancio progressivo del finanziamento pubblico del Ssn, né interventi in grado di ottimizzare la spesa sanitaria”.

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